IL SEGRETO DEL MUSCHIO DI SFAGNO

di S. Bottom - Foto di T. Bottom

Da Orchids ( luglio 2016, pag. 498)

Traduzione di Nelly De Vita

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I coltivatori di orchidee hanno un rapporto di amore-odio col muschio di sfagno (v. Fig 1). L’odio è dovuto all’opinione che il muschio determini nelle loro piante marciume e l’amore è dovuto al fatto che essi hanno probabilmente imparato come annaffiare correttamente le piante che crescono in esso. Hanno imparato che non si annaffia perchè è sabato mattina, normale giorno di annaffiatura . E’ necessario invece annaffiare le piante che crescono nello sfagno quando lo sfagno sta per asciugarsi. Coltivatore conosci te stesso!
fig 1
Figura 1
Se avete una mano pesante con l’annaffiatura, il muschio di sfagno può essere problematico per voi poiché dovrete sforzarvi di non annaffiare le vostre piante prima che lo sfagno sia quasi asciutto. Se il vostro programma vi impedisce di annaffiare troppo spesso, voi avrete il problema opposto che il vostro muschio diventa troppo secco e crostoso ed è difficile reidratarlo. Conoscere come lo sfagno cresce in natura dà al coltivatore di orchidee suggerimenti preziosi. Lo strato di muschio vivo cresce a tappeto in aree molto bagnate, galleggiando in un fitto strato di materiale vegetale parzialmente decomposto. Il tappeto è fatto di gambi fogliosi diretti verticalmente, mentre gli steli più bassi rimangono sepolti e infine si decompongono a formare letti di muschio di torba. Il muschio di sfagno tende ad acidificare la sua zona circostante portando il pH ad un basso valore quasi = 3 che non può essere tollerato da molti batteri e funghi, quindi la decomposizione avviene molto lentamente. I rami del muschio di sfagno sono riempiti di zone d’aria ed hanno una impressionante capacità potenziale di trattenere l’acqua. Il muschio cresce in un ambiente poco nutriente al quale si è adattato avendo una alta capacità di scambio ionico dovuto al suo alto contenuto di acido uronico ( acido derivato dall’ossidazione del glucosio). Ci sono molte qualità di muschio di sfagno che lo rendono un buon substrato di coltivazione per le orchidee epifite. L’aria che riempie la porosità del muschio di sfagno è misura della quantità d’aria nel mix d’invaso e oscilla tra il 15% e il 26% in condizioni generali, confrontabile con il bark e più grande rispetto al muschio di torba. Questa sua alta quantità d’aria è ottima per le nostre orchidee epifite perché consente all’aria di circolare attorno alle radici. Il muschio di sfagno può mantenere acqua più di 20 volte il proprio peso. Così l’umidità è trattenuta attorno le radici e successivamente assorbita dalla pianta. Il muschio di sfagno trattiene sufficiente umidità e immagazzina, per un utilizzazione successiva, i nutrienti addizionati quali ioni di calcio, magnesio e potassio, invece di lasciarli scorrere attraverso il vaso. Naturalmente ciò significa anche che ha la capacità di accumulare alta concentrazione di sali solubili. La natura acida del muschio di sfagno determina una zona attorno alle radici ostile a batteri e funghi che aiuta a proteggere le radici da alcune malattie e infatti fa tornare le orchidee sofferenti alla salute.


VARIETÀ DEL MUSCHIO DI SFAGNO

Ci sono circa 150 specie di muschio di sfagno in tutto il mondo e queste varie specie possono differire moltissimo in dimensioni, colore e proprietà chimiche. Lo sfagno cristato (sfagnum cristatum) è generalmente considerato il muschio disponibile di più alta qualità e cresce in natura in Nuova Zelanda. È conosciuto per la sua robusta struttura fogliare e una più lunga lunghezza degli steli ed è, quindi, adatto per avvolgerlo attorno alle radici. Alcuni riportano un buon successo con five-star, muschio Cileno che è prevalentemente Sfagno Magellanicum.

Il muschio Cileno ha elementi più corti ma è molto frondoso, il che può ridurre l’aria disponibile per la pianta quando si compatta nel vaso. Si possono trovare muschi meno costosi originari del Giappone (tipicamente di sfagno palustre) e della Cina (tipicamente di sfagni palustri o cuspidati).

I muschi di sfagno del Wisconsin e del Canada sono a buon mercato e sono una miscela di varie specie native delle loro rispettive regioni. Questi muschi meno costosi tendono ad essere più fragili, si decompongono più velocemente ed aumentano la necessità di rinvasi più frequenti.

Tutte queste specie di muschio di sfagno vanno bene se il vostro piano di rinvaso è previsto ogni 6 mesi, perché questo è più o meno il periodo nel quale rimarrà nel vaso prima di divenire zuppo così da soffocare le radici della vostra pianta.


ORIGINE DEI MUSCHI

Tipi di muschio di sfagno della Nuova Zelanda prodotti da Besgrow ( Sfagno cristato)

NomeDescrizione
Premier Strand90 % di tralci più lunghi di 40 cm. Di luminoso colore naturale bianco o crema con alcune punte verdi. Muschio di uniforme lunghezza disposto a strati usato per decorazioni di alta qualità e usato per avvolgere le radici in occasione di esposizioni.
Supreme 80% di tralci più lunghi di 17,5 cm. Di luminoso colore naturale bianco o crema con alcune punte verdi. Di volume abbondante e sottile che consente una ottima ritenzione dell’acqua e del fertilizzante mantenendo una buona areazione. Facile per avvolgere le radici con un buon valore estetico. Di lunga durata nel vaso. Per uso commerciale ed hobbistico.
Premier50% di tralci più lunghi di 15 cm. Colore variegato marrone dorato, crema e verde chiaro. Di volume abbondante e sottile che consente una ottima ritenzione dell’acqua e del fertilizzante mantenendo una buona areazione . Facile per avvolgere le radici con un buon valore estetico. Di lunga durata nel vaso. Per uso commerciale ed hobbistico.
Classic50% di tralci più lunghi di 15 cm. Colore variegato marrone dorato, marrone, crema e verde chiaro. Puo avere anche parti colorate ed opache. Di spessore variabile, ma che consente una buona ritenzione dell’acqua e del fertilizzante, mantenendo una buona areazione. E’ un muschio buono per un uso normale e hobbistico e per foderare i cestelli.

Ci sono diverse qualità di muschio di sfagno disponibili per i coltivatori. Se possibile, comprare solo muschi di sfagno di alta qualità (high-quality) e a fibra lunga (long-fibered). Questo muschio di sfagno di alta qualità potrà restare nel vaso da 2 a 5 anni e ciò dipenderà sia dalla qualità della vostra acqua di irrigazione che da quanto voi annaffiate e fertilizzate. Alcuni coltivatori ritengono che il muschio della Nuova Zelanda sia più peloso del 5-stelle del Cile ma che entrambi vadano bene. Se non potete trovare muschi di sfagno di alta qualità a lunga fibra presso i vostri fornitori locali, cercatelo online.

QUALITÀ DEL MUSCHIO

C’è molta confusione sulle qualità di muschio di sfagno offerte in commercio. Alcuni produttori usano la valutazione a stelle (*) per i propri muschi mentre altri usano sigle di lettere o combinazioni di lettere e numeri. E’ difficile, se non impossibile, confrontare la qualità fra un prodotto ed un altro perché essi sono, probabilmente, specie diverse.

Besgrow (specialista in prodotti di alta qualità per la coltivazione) che produce anche Orchiata si allontana dal sistema alpha o sistemi di valutazione numerica. Besgrow offre Sfagnum cristatum della Nuova Zelanda di diverse qualità che si distinguono, prima di tutto per la lunghezza degli elementi. Quello con elementi più lunghi (il migliore) va bene per avvolgere ed ottenere una di alta qualità per piante da esposizione (commento personale dell’autrice).

Non è necessario che si spendano soldi extra per comprare la migliore qualità di muschio se non hai pianificato di divenire socio di Fukiran Society (Società giaponese che coltiva ed espone piante in antichi vasi giapponesi). Ma la lunghezza degli elementi é particolarmente importante per avvolgere il muschio di sfagno attorno alle radici invece di schiacciarlo nel vaso. Io penso che sarebbe meglio usare il muschio chiamato “Supreme” di Besgrow con i suoi lunghi elementi ideali per avvolgere le radici, anche se questo tipo é difficile da trovare negli USA. Non usate la qualità più bassa della Premier grade per invasare orchidee in muschio di sfagno puro e neanche quello inferiore al Classic grade, per non inserire nel mix, insieme allo sfagno, anche gli elementi abitualmente incorporati in questo tipo di sfagno.


ISTRUZIONI GENERALI

Nonostante le sue molte grandi qualità, molti coltivatori hobbisti evitano il muschio di sfagno perché hanno avuto orchidee marcite quando le hanno invasate in esso. Nell’arco dell’anno, in climi caldi, molte piante si irritano quando sono coltivate in muschio di sfagno, specialmente se l’umidità atmosferica è molto alta. Con una sovra-irrigazione io ho avuto la mie difficoltà con orchidee coltivate in muschio di sfagno. Quindi ecco alcune regole generali per usare il muschio di sfagno:

Per piante piccole appena tolte dalle fiaschette: avvolgere il muschio di sfagno attorno alle radici e inserire la pianta avvolta in un piccolo vaso. Non è necessario essere così meticolosi nell’avvolgimento degli elementi di muschio giro dopo giro come si fa per la Neofinetia falcata invasata in stile Giapponese che richiede tempo nell’avvolgimento del muschio. La maggior lunghezza degli elementi di muschio rende più facile l’avvolgimento soprattutto per le piante più grandi.


Impacchettare il muschio in modo saldo
: é più facile lavorare col muschio di sfagno quando è umido, quindi inumiditelo prima di usarlo. Alcune persone amano mettere il muschio di sfagno nel vaso in modo molto sciolto, credendo che questo lasci lo sfagno asciugare più rapidamente. Può sembrare un controsenso ma lo sfagno libero può, in effetti, trattenere più umidità del muschio impacchettato stretto. Pensate al muschio come ad una spugna: quando spremi una spugna lei trattiene meno acqua. Il rovescio della medaglia è che se si impacchetta il muschio molto stretto nel vaso, potenzialmente si può mettere talmente stretto da ridurre la sua capacità di trattenere l’aria. Io tendo ad usare una via di mezzo e ad impacchettare lo sfagno in modo fermo ma non fitto intorno alla pianta, aderente tanto che la pianta mantenga se stessa eretta nel vaso.

Vasi più piccoli e più alti sembrano funzionare meglio: vasi più piccoli sembrano funzionare meglio quando si usa il muschio di sfagno. Questo può essere dovuto al fatto che un vaso più piccolo ha una superficie maggiore in rapporto al volume coscchè il muschio tende ad asciugare più rapidamente. Per vasi più larghi di 10 cm prendere in considerazione la miscelazione del muschio di sfagno con materiale poroso come il polistirolo espanso o lasciare uno spazio aereo al di sotto del muschio di sfagno tramite la tecnica del collare, descritta di seguito per le piantine. Anche la forma del vaso è importante. Anche se sembra il contrario, vasi alti di una certa dimensione asciugano più rapidamente di vasi poco profondi. Con cesti aperti e zattere, il muschio può essere impacchettato un po’ più liberamente perché è aperto all'atmosfera su tutti i lati.


Facoltà di trattenere i Sali: il muschio di sfagno manterrà i sali presenti nella acqua di annaffiatura così come quelli introdotti col fertilizzante. Se usate acqua piovana o da osmosi inversa, questo sarà un problema minore ma molti coltivatori possono, per compensare la tendenza ad accumulo di sali, scegliere di dilavare i vasi regolarmente, di fertilizzare con una soluzione diluita di fertilizzante o di fertilizzare metà delle volte.


Sporotricosi, alias la malattia rosa-spina (RoseThorn): la Sporotricosi è una rara infezione umana, causata da un fungo chiamato Sporothrix schenckii che vive in tutto il mondo nel suolo, sulle piante e in vegetazioni in decomposizione, inclusi muschio di sfagno e bark contaminati. L’infezione della pelle è la più comune forma di infezione anche se un’infezione polmonare si può verificare se una persona inala le microscopiche spore fungine nell'aria. I casi di sporotricosi sono sporadici e si verificano attraverso piccoli tagli o ferite da spine o barbe; per evitare il potenziale problema, le persone prudenti, o quelle con un sistema immunitario compromesso, possono indossare guanti quando lavorano con muschio di sfagno o altri prodotti organici per l’invasatura.


QUANDO E COME USARE IL MUSCHIO DI SFAGNO: il muschio di sfagno può non andare bene per tutte le vostre necessità di rinvaso ma ci sono alcune situazioni nelle quali il muschio di sfagno va meglio di ciascuna delle alternative. Pensate allo sfagno come una freccia in più nella vostra faretra.

Orchidee con riposo invernale (Winter dormant Orchids): le Orchidee con riposo invernale quali i Catasetum, Habenaria e Calanthes, amano un riposo secco invernale durante il quale la crescita superiore può seccarsi e deperire. Ma quando le piante si svegliano in primavera, crescono con effusione sfrenata perché devono comprimere la fatica di un anno di crescita nel loro ridotto periodo di sette o otto mesi. Esse richiedono una grande quantità di acqua e fertilizzante per consentire la loro crescita veloce. Cosa può essere più adatto per questa vigorosa crescita estiva del muschio di sfagno che resta uniformemente umido e trattiene i nutrienti ? Se state coltivando all’aperto, dove esse ricevono molta e incontrollata pioggia, mettetele in vasi piccoli e mettete sulla superficie superiore del concime a lenta cessione e poi lasciatele crescere. Io rinvasavo i miei Catasetum ogni anno, ma un giorno mi sono chiesto il motivo per il quale mi ero sentito costretto a disturbare le piante con la maratona annuale di rinvaso quando il muschio ha ancora un sacco di vita. L’anno scorso non ho rinvasato il mio Catasetum ed ora sta fiorendo prima e più liberamente con le radici ancora felici nel muschio a lunga fibra della Nuova Zelanda.

Orchidee che amano l’acqua (wather–loving orchids): come si può immaginare, ciascuno dei generi di orchidee che ama l’umidità, (come Bulbophyllum, Masdevallia, le diverse orchidee- gioiello e i Dendrochilum) è buon candidato per la coltivazione in muschio di sfagno. La forma e le dimensioni del vaso sono critiche, scegliere vasi piccoli. Con vasi a bulbo si potrebbe aggiungere uno strato di pezzetti di polistirolo in fondo. È inoltre possibile utilizzare sottovasi di plastica o di cotto.

Piante da fresco in climi caldi: qualche volta vorreste coltivare qualche tipo di orchidea che non è molto adatta al vostro clima. Per queste, nei climi caldi, invasare piante da fresco in muschio di sfagno in vasi di cotto è un vecchio trucco dei coltivatori per cercare di abbassare la temperatura di alcuni gradi, specialmente se esse sono cresciute in posti più all’ombra e più freschi. E’ possibile raddoppiare l’effetto mettendo il vaso in un secondo vaso di cotto più largo con un po’ di sfagno fra i due.

Muschio di sfagno per salvataggio ( Sphagnum moss to the rescue): le piccole pianticelle, i retrobulbi e le piante deboli e malaticce richiedono tutte una delicata e amorevole cura (v. fig. 2).
fig. 2Figura 2
Il muschio di sfagno ha proprietà antisettiche che riducono il marciume delle radici e anche una buona ritenzione di acqua cosicché le radici delicate possano svilupparsi, queste sono entrambe grandi qualità quando si cerca di nutrire una pianta malata e riportarla in salute. Si può provare la “sphag-n-bag technique” che consiste nel mettere un po’ di muschio di sfagno umido sul fondo di un alto sacco di plastica (quanto c’entra un giornale), si fanno due fori sul fondo del sacco ed uno in sommità, si depone la pianta malata all’interno del sacco e si appende in una posizione all’ombra. Se siete fortunati vedrete le radici e, può darsi, una nuova crescita entro sei mesi circa. In alternativa, basta mettere i retrobulbi o la pianta malata in un piccolo vaso impacchettandoli con muschio di sfagno e aspettare che la pianta faccia crescere radici o produca nuovi germogli dagli occhi dormienti.

Top dressing: è possibile utilizzare il muschio di sfagno sopra la parte superiore del vostro mix . E’ un modo semplice di proteggere la crescita delle nuove radici quando le radici sono sopra il mix (vedi figg. 3 e 4).
Figura 3
Figura 4
Figura 7
Questo sistema va particolarmente bene con le Cattleya bifogliate che generalmente producono un abbondante crescita di radici solo una volta l’anno. Se queste venissero danneggiate la pianta subirebbe un regresso. Se coltivate un Paphiopedilum in una zona con bassa umidità, potete trovare le radici che si prosciugano prima di poter crescere nel mix. Un sottile strato di muschio di sfagno sopra il vostro mix d’invaso può fornire la richiesta umidità.


Mettere un collare (Collaring): questo è un trucco di Alan Koch per le orchedee piccole e per le pianticelle di orchidee. Usare un vaso piccolo e avvolgere il muschio di sfagno attorno alle radici circa a metà profondità del vaso e inserire il pacchetto dentro il vaso lasciando dell’aria sotto questo in modo che le radici crescano nel vuoto tra il muschio di sfagno e il vaso (v. fig. 7).

Miscela di muschio di sfagno e inerti (Sphagnum Moss Blends): se trovate difficoltà col muschio di sfagno o avete necessità di invasare una orchidea in un vaso più largo di 10 cm o un canestro più largo di 15 cm, dovrete pensare di creare una miscela in sintonia col vostro sistema di coltivazione. Per piante da esterno, aggiungere pezzetti di polistirolo o altri materiali inerti al muschio di sfagno potrebbe aiutare ad evitare la tendenza a restare troppo bagnato. Se amate coltivare nel bark, aggiungendo il 20% di pezzetti di muschio di sfagno migliorerete il mix per coltivare le Phalaenopsis e i Phragmipedium.


Rinvaso dal muschio di sfagno (Repotting out off Sphagnum moss)
: se decidete che il muschio di sfagno non fa per voi ma vi capita di comprare una orchidea che sta crescendo in esso, dovrete fare un passaggio ad un nuovo mix. Le radici della pianta che si trova in sfagno, si sono acclimatate alla più acida condizione di crescita. Se voi la rinvasate direttamente in un mix completamente diverso quale Hydroton (argilla espansa) o bark, la pianta deve far crescere un nuovo sistema di radici per acclimatarsi a queste diverse condizioni ambientali. Se vi trovate in questa condizione, prendete in considerazione di rinvasare in un mix di transizione abitualmente misto: un 50% di ProMix Hp e 50% di grossolana lana di roccia va bene per le Phalaenopsis, anche se si deve coprire la sommità del mix con un sottile strato di muschio per impedire che il mix sia buttato fuori dal vaso. Per le altre orchidee prendere in considerazione di mescolare un po’ di sfagno al mix abituale, la prima volta che si rinvasa dallo sfagno. Altri consigliano di rimuovere una parte del muschio intorno alla base della pianta e osservare quando la pianta inizia il ciclo di crescita delle radici. Quando le radici cominciano ad apparire, rimuovere con attenzione il resto del muschio di sfagno da attorno le radici e rinvasarla.


RIFLESSIONI FINALI
Per le piante avide d’acqua, c’è un altro muschio di potenziale interesse “green tree moss” talvolta chiamato shag o sphagnum mountain moss. Ho scoperto questo muschio quando ho comprato un Angraecum da Andy’s Orchids, lo scorso autunno, che era montato in un piccolo cesto riempito con questo nuovo (per me) muschio. Se volete verificare, visitate lo stand di Andy alle esposizioni di orchidee che è pieno di piante in vaso in piccoli cesti o montate con questo muschio. Il green tree moss è arieggiato e non trattiene umidità come lo sfagno quindi può essere annaffiato frequentemente senza diventare bagnato fradicio tuttavia, probabilmente, è usato al meglio in piccoli volumi, quindi asciugherà rapidamente.

Ci sono due sfide da superare quando si usa il muschio di sfagno:

La prima è di trovare muschio di alta qualità che è sinonimo di AAA long fibered New Zealand sphagnum moss. Se cercando online si trovano molti Besgrow grades presenti come AAA sphagnum moss, diffidate dal comprarlo.

La seconda è imparare come bagnare le piante che crescono nel muschio. Il pensiero base è non annaffiare finchè il muschio é prossimo ad essere secco. Una volta conosciuti i pro e i contro del muschio di sfagno potrete capire perché tanti vivai di Orchidee coltivano e vendono le loro piante in muschio di sfagno a fibra lunga.





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