I Cacciatori di Orchidee dell'800

di Diana Alciati e Cristina Villani-Conti



William G. S. Cavendish
William George Spencer Cavendish (1790-1858), sesto Duca del Devonshire, dopo essere rimasto incantato dal fascino dell’ Oncidium papilio si appassionò a quelle piante strane che si chiamavano orchidee. Il caso volle che incontrasse Joseph Paxton (1803-1865), un semplice giardiniere presso i giardini della Horticultural Society, e rimanesse impressionato dalla sua abilità ed entusiasmo. Questi entrò a servizio del Duca, il quale gli chiese di ridisegnare i giardini di tutte le sue proprietà. Nel 1832 Paxton iniziò a progettare alcune serre. Le orchidee occupavano un posto privilegiato nei giardini del Duca a Chatsworth ma erano assai rare.

Paxton inviò, pertanto, in India un giovane cacciatore di piante, John Gibson (1815-1875),

Joseph Paxton
desideroso di una vita avventurosa e ben più libera di quella a cui sarebbe stato destinato dalla famiglia di prelati e uomini di legge da cui proveniva, si diresse in India e risalendo il Brahmaputra trovò e spedì alla residenza di Cavendish a Chatsworth circa 100 specie di orchidee. Queste piante, una volta arrivate nella gelida Inghilterra, vennero accolte nella serra costruita da Joseph Paxton.  Il sodalizio economico e culturale fra questi tre personaggi fu incredibile:  Gibson portò in patria una straordinaria  collezione di Oncidium.  Paxton nel 1836 realizzò una serie di serre innovative e sofisticate. Al Duca furono dedicate ben 4 specie di orchidee: Oncidium cavendishianum, Galeandra devoniana, Dendrobium devonianum, Cymbidium devonianum. John William Swainson (1789-1855), naturalista, ornitologo, entomologo e artista inglese, trascorse parte della sua vita nelle giungle tropicali inesplorate del Nord del Brasile per raccogliere muschi, felci e altre piante. Al suo ritorno nel Regno Unito nel 1818, come “un’ape carica di miele”, Swainson portò con se con una collezione di oltre 20.000 insetti, 1.200

John William Swainson
specie di piante, disegni di 120 specie di pesci e circa 760 uccelli impagliati. Al servizio di Sir William Cattley (1788-1835), appassionato collezionista inglese di felci e piante tropicali, durante il suo viaggio in Brasile inviò in Europa alcune misteriose piante all’epoca sconosciute. Nell’autunno del 1819, nelle serre di Cattley, sbocciò un fiore che nessuno prima di allora aveva mai visto in Inghilterra. Era un fiore piuttosto grande, color lavanda con porpora e oro all’interno, aveva il labello frastagliato e un dolce profumo. Il botanico John Lindley (1799-1865) padre dell’orchidologia moderna, incaricato dallo stesso Cattley di censire le piante presenti nella sua collezione, descrisse questa nuova ed affascinante orchidea nel libro Colle ctanea Botanica e la nominò: Cattleya labiata ‘autumnalis’ scegliendo il nome del genere proprio in onore di Sir William Cattley.


John Gibson
Benedict Roelz (1823-1885), ultimo dei grandi cacciatori di orchidee dell’Ottocento, ma senza dubbio il più intrepido e famoso, ha lasciato il segno nella storia dell’orchidologia moderna. Iniziò ad interessarsi di orticoltura a 12 anni lavorando come giardiniere nelle tenute dei nobili di mezza Europa. Avventuroso e dotato di un intuito infallibile, nel corso di 40 anni fece giungere in Europa decine di migliaia di orchidee, tra le quali 800 specie nuove dall’America Latina. Una volta fu derubato e assalito dai banditi intenzionati a ucciderlo per impossessarsi dei suoi averi ma, scoperto che non possedeva nulla ad eccezione del cavallo e di un sacco pieno di erbe, lo scambiarono per un pazzo e, siccome era credenza che ucciderne uno portasse male, lo lasciarono andare. Alle dipendenze di Henry Frederick Conrad Sander (1846-1920) vivaista e orchidologo di origine tedesca, attraversò le Americhe a piedi e a cavallo, raccogliendo oltre 3000 tra Masdevallia, Odontoglossum e Cattleya warscewiczii. I risultati furono eccezionali, ma in diversi momenti prevalsero sicuramente l’ambizione e la bramosia di ricchezza. Gli furono dedicate: Miltonia roezlii, Selenipedium roezlii, Pescatorea roezlii e il genere Roezliella. In sua memoria, a Praga sulla piazza Carlo I, fu eretta una statua che lo raffigura con un uncino al posto della mano persa in uno dei suoi avventurosi viaggi e un fiore di orchidea.

Anche Charles Darwin (1809-1882) l’ideatore della teoria sull’evoluzione naturale degli esseri viventi si è interessato di orchidee. Nel 1862 descriveva un fiore malgascio ricevuto dal collezionista e botanico inglese, James Bateman (1811-1897), uno tra i primi ad interessarsi alla coltivazione delle orchidee e finanziatore di alcune spedizioni in Messico e Sud America alla ricerca di queste misteriose piante.

Charles Darwin
Si trattava dell'Angraecum sesquipedale. Il termine sesquipedale significa "lungo un piede e mezzo" e si riferisce allo sperone del fiore, in fondo al quale c'è il nettare.

Xanthopan morgani
Che l'impollinatore fosse un insetto notturno (una falena) già lo lasciavano supporre il colore bianco del fiore (l'unico colore visibile alla luce della luna) e il fatto che il fiore profumasse solo di notte. Darwin, contro le evidenze date dalle specie conosciute al tempo, suppose l'esistenza di una falena capace di attingere il nettare a tanta profondità. Un decennio dopo la falena impollinatrice fu trovata: è la Xanthopan morgani, la cui spirotromba, una volta distesa, corrisponde perfettamente al nettario dell'orchidea malgascia.

All'epiteto specifico fu allora aggiunta un'ulteriore determinazione: praedicta, perché era stata predetta dal grande naturalista inglese Charles Darwin.






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